ProjectsRicostruzione e Recupero del Complesso di Al Nouri a Mosul

Il progetto proposto per il complesso della Moschea di Al Nouri, distrutto nel 2017 per mano dello Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL), vuole essere un’oasi di cultura e vitalità destinata a diventare il motore e il simbolo della rinascita postbellica.

La riqualificazione del complesso ha come scopo la creazione di uno spazio contemporaneo e moderno che si integri nel contesto storico, culturale e religioso in cui nasce. L’approccio progettuale ha avuto come unico filo conduttore la ricerca di temi e valori simbolici propri dell’identità culturale dell’Iraq e della città di Mosul.

Data 2021

Stato Concorso

Luogo Mosul, Iraq

Categoria Cultura & Religione

Sulla forza immateriale viva e vitale dell’antica cultura di Mosul si fonda la ricostruzione fisica del complesso di Al Nouri. Una voce antica, che nessuna guerra può far tacere, è ciò che fa parlare le rovine ed innesca il motore della ricostruzione. Una voce che parte dal cuore e dalla Sala di Preghiera.

Rimettere in piedi le colonne cadute è il primo gesto fisico che sulle vecchie fondazioni trova sostegno. Le colonne, moltiplicate e portate fuori oltre la sala di preghiera con lo stesso schema geometrico che deriva dalla storia passata diventano trama di un tessuto sotteso che tiene insieme interno ed esterno, edificio e giardino fino ai confini dell’area disponibile.

L’elemento architettonico del limite evoca la trasparenza tipica delle mussole di Mosul, favorendo la coesistenza di vecchio e nuovo, di materiali tradizionali e tecnologie innovative.
La Mussola

Un tessuto antico, leggero e sottile, permeabile all’aria e alla luce, che protegge dal calore e si adatta alla figura. Tessere significa connettere, legare, creare una trama che avvolge gli elementi, insieme ne svela le forme e li protegge alla vista. Abbiamo creato una veste che si adagia sulle preesistenze e si fa pelle dei nuovi spazi . Disegna i vuoti e i pieni e annoda la sinteticità dei volumi puri sotto la luce della scuola con gli incastri di geometrie che disegnano la sala di preghiera.

La trama del tessuto è materica, gli elementi che la compongo sono singolari, monadi di terra ricomposta, plasmati e assemblati sul posto. La struttura metallica leggera che li sostiene ne permette il movimento. Orientandosi liberamente in relazione alla luce, creano trasparenze o generano involucri chiusi. Schermiche, rispettando la natura delle funzioni che racchiudono, propongono a scala gigante le morbidezze caratteristiche delle pieghe della mussola.

Un approccio austero, insieme deciso nella forza univoca della proposta, ma al contempo rispettoso del rapporto con la cultura, le persone, la memoria, la storia, anche drammatica, della città. Una modalità di ricucitura di un tessuto urbano che si fa materia dialogando in sinergia con i volumi, i segni, i colori, l’aria e la luce di Mosul.

Il Mattone

Il mattone è pensato come l’elemento generatore che compone l’intero sistema di facciata dei nuovi edifici. Esso si adagia sul perimetro esterno con un movimento che trae ispirazione dal tessuto tipico della città. L’andamento parametrico che lo caratterizza, gli permette di adattarsi in base all’esposizione e alle funzioni interne degli edifici, fornendo trasparenza e opacità agli spazi e movimentando la facciata in tutto il suo sviluppo, come un velo che avvolge l’edifico.

Tutti i blocchi che compongono le facciate sono ottenuti dalla lavorazione dei numerosi detriti presenti sul territorio. Questi vengono tritati, miscelati, controllati dal punto di vista della salubrita’ e lavorati in delle presse ad alta compressione. Queste miscele insieme alla polvere di limestone e alla terra del luogo andranno a generare dei blocchi perfettamente aderenti ai materiali che compongono i Landmarks presenti nell’area di progetto: il Minareto e la Sala di Preghiera.

Questo sistema consente una produzione a km 0 sfruttando le risorse già presenti sul territorio e permetterà una notevole riduzione delle emissioni provenienti dal processo di costruzione, generando un grande risparmio economico per l’ approvvigionamento dei materiali nonchè una filiera assolutamente sostenibile.

Abbiamo concepito un edificio che, grazie all’utilizzo di un sistema costruttivo innovativo e dal basso impatto ambientale, è capace di generare profondi benefici per la comunità di Mosul.
Riportare unità e cultura

Il complesso è pensato per fornire al popolo di Mosul un luogo che possa riportare unità, cultura e fermento in una città profondamente segnata da anni di conflitti. Uno spazio vivibile a tutte le ore del giorno ed in qualunque condizione climatica grazie ai numerosi spazi ombreggiati, ai giardini e alle fontane che contribuiscono a rendere confortevoli gli spazi sia esterni che interni.

La pelle esterna che riveste i nuovi edifici permette ai cittadini di interagire con le funzioni al loro interno aprendosi verso la città, accogliendo la vista dei passanti e svelando spazi suggestivi e vibranti di vitalità, come le parti comuni della scuola secondaria e la Sala di Preghiera finemente restaurata e resa di nuovo fruibile. Al contrario, la parte storica del complesso sarà raccolta in un recinto chiuso, per permettere ai fedeli che usufruiscono della Sala di Preghiera estiva di avere un grande spazio ombreggiato circondato da giardini vegetali e minerali, dove poter pregare senza essere disturbati dal traffico e dai rumori della città. .

Sostenibilità e Sviluppo Locale

Abbiamo concepito un edificio che, grazie all’utilizzo di un sistema costruttivo innovativo e dal basso impatto ambientale, è capace di generare profondi benefici per la comunità di Mosul. L’alta specializzazione acquisita dalle maestranze locali nella produzione di materiali ricavati dalla terra e dalle macerie genererebbe un indotto economico e lavorativo indirizzato all’industria edile a basso impatto ambientale, che potrebbe svilupparsi sia a livello locale che nazionale aiutando il paese nella ricostruzione e nella ripresa economica.

Il restauro materico delle superfici sarebbe l’occasione per realizzare un“cantiere- scuola”, per formare restauratori competenti e qualificati. La conoscenza di antiche tecniche come lo stucco inciso e la decorazione calligrafica aprirebbe ulteriori possibilità lavorative per gli artisti e gli artigiani del luogo.

Il complesso è pensato per fornire al popolo di Mosul un luogo che possa riportare unità, cultura e fermento in una città profondamente segnata da anni di conflitti.
Approccio Bioclimatico

Le facciate nord e sud dell’edificio sonodistanti l’una dall’altra al piano terra, per garantire l’afflusso di un gran numero di persone alla Sala di Preghiera e alle altre funzioni principali. I nuovi edifici si distribuiscono su tre livelli. Il primo livello è caratterizzato da forme organiche e da un diverso trattamento delle facciateche trae ispirazione dal fregio del Minareto, caratterizzato da fasce orizzontali con diverse decorazioni.

Le aule della Scuola e dell’Istituto, così come la Sala delle Feste, sono gli spazi più vibranti e si relazionano in maniera diretta al contesto esterno attraverso forme organiche e facciate traslucide a doppia pelle. I volumi a sbalzo dell’aula creano giardini pensili, che servono come dispositivi bioclimatici per mitigare la radiazione solare sui tetti degli edifici e come spazi pubblici verdi per l’Istituto. Il secondo livello collega le due facciate con un ponte che, affacciandosi sullo spazio esterno, dà unità al complesso e diventa la porta d’accesso allo spazio riservato ai fedeli della Sala di Preghiera estiva.

Team
Studio Transit S.r.l. (team leader), Arch. Elisabetta Fabbri, PROAP Italia S.r.l., Ing. Francesco Squasi, Arch. Giovanni Di Vito, E.S.A. engineering S.r.l., Arch. Eleonora Strada, Studio Croci & Associati

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